CARLOS AMORALES L’ora dannata

La Fondazione Adolfo Pini presenta la mostra L’ORA DANNATA di Carlos Amorales, a cura di Gabi Scardi.

Copertina mostra L'ora dannata di Carlos Amorales

2.04.2019 – 8.07.2019

Info:

Carlos Amorales si interessa al linguaggio, alle immagini e alle loro varianti e, più in generale, ai sistemi della comunicazione, al loro costante rinnovamento, alle loro potenzialità e alle loro insidie; ai meccanismi che consentono ad alcune narrazioni di emergere, a scapito di altre; e, per estensione, alla questione delle rappresentazioni dominanti, della manipolazione della comunicazione e del pensiero stesso. Nella sua pratica confluiscono arte visiva, musica, animazione e poesia, tutte coniugate, con grande rigore formale, nel nome di una consapevolezza rispetto al presente e alle sue tensioni.

Per la Fondazione Adolfo Pini, Amorales ha concepito la mostra L’ORA DANNATA incentrata sull’installazione di dimensioni ambientali Black Cloud e su diversi elementi afferenti al progetto Life in the folds. La mostra comprende inoltre silhouettes e altre opere dell’artista, in un continuo slittamento tra immagini e segni.

Con Black Cloud, uno sciame di migliaia di farfalle nere invade gli ambienti della Fondazione già a partire dallo scalone d’ingresso. 15.000 farfalle popolano gli spazi nuovi e quelli già esistenti della Fondazione. Con Life in the folds l’artista mette invece in scena il tema della violenza dell’uomo sull’uomo. Una violenza che alberga nel profondo e che può esplodere in modo ingiustificato. Il progetto comprende, tra l’altro, un video di animazione in cui, mentre assistiamo a una drammatica vicenda, vediamo anche le mani del burattinaio che muove i fili dei protagonisti: metafora della mistificazione a cui, che ne siamo consapevoli o meno, la storia e le nostre azioni sono sottoposte. Da questo nucleo centrale deriva una serie di trasposizioni; tra le altre: un’installazione di grandi dimensioni e una serie di ocarine, ognuna delle quali ha la forma di un segno e il cui insieme compone un linguaggio in codice che può essere sia “letto” che “suonato”; proprio il loro suono fa, tra l’altro, da colonna sonora per il video. Alcune figure appaiono alle pareti della Fondazione come se le avessero attraversate; sono sagome umane e sembrano presentare alcuni fogli su cui sono rappresentati i momenti salienti della storia. In mostra anche i fogli dello story board in cui prendono forma per la prima volta i personaggi e le vicende raccontate nel video.

Con questa mostra Amorales fa riferimento al proprio paese, il Messico; ma nello stesso tempo ci parla di discrepanze e tensioni estremamente attuali in tutto il mondo, e della necessità di identificare l’origine dei nostri fantasmi, di riconoscerne la portata, la matrice, la valenza ideologica.

Ritratto di Carlos Amorales
Bio:

Carlos Amorales vive e lavora a Città del Messico. Ha studiato ad Amsterdam presso la Gerrit Rietveld Academie (1996-97) e ha proseguito gli studi alla Rijksakademie van beeldende kunsten (1992-95). Ha partecipato a residenze artistiche presso l’Atelier Calder di Saché (2012) e MAC / VAL, Vitry-sur-Seine in Francia (2011), e ha preso parte al programma Smithsonian Artist Research Fellowship a Washington, DC (2010). Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre individuali e collettive. Carlos Amorales ha rappresentato il Messico alla 57a Biennale di Venezia con il progetto Life in the Folds (2017).

Crediti:

Ritratto e immagini della mostra L’ora dannata di Carlos Amorales
Foto: Andrea Rossetti